ANNUNCIAZIONE A MARIA Di Don Paolo Ripa, Salesiano, Vicario episcopale emerito per la vita consacrata a Torino

5.4.2025

C’è una domanda che domina tutta la nostra vita, nei particolari di ogni giornata, ogni azione, ogni desiderio: ma cosa vuoi, cosa vuoi davvero? Cos’è che ti muove? Cosa stai cercando in quello che fai? Cosa vuoi tu?

Una sola è la risposta: ciascuno di noi cerca, desidera, brama, ha sete della felicità. Vogliamo essere felici; tutte le azioni della nostra vita, tutto quello che facciamo, con tutti i mezzi che abbiamo, la ragione per cui ci siamo svegliati questa mattina è per essere un po’ più felici, per raggiungere una pienezza.

E oggi la Chiesa festeggia e annuncia la notizia più bella: la tua felicità, la mia felicità duemila anni fa si è fatta carne. Non si è lasciata raggiungere da noi ma ci ha raggiunto. La felicità, ciò per cui esistiamo, ciò che cerchiamo, la pienezza della nostra vita si è fatta un uomo, e ha percorso tutta la storia da quel momento fino ad arrivare da noi, nella nostra vita, a casa nostra, attraverso la Chiesa.

Gesù attraverso l’annuncio cristiano è venuto a casa tua fin nella tua vita per farsi conoscere da te e dirti: “Sono Io, Io sono Colui che cerchi, ciò che il tuo cuore questa mattina desidera in quella nostalgia, in quella ansia, in quella speranza...sono Io. E sono con te, non ti ho lasciato solo”.

L’Annunciazione è la nostra felicità che si è fatta carne ed è venuta nella nostra vita per non lasciarci soli. Ed ha voluto farlo attraverso il “sì”, la libertà di una ragazza, di Maria. Per questo noi oggi guardiamo a Lei con gratitudine, commozione e affetto. Da Lei il Signore ha voluto passare, attraverso la Sua libertà e la Sua carne. La libertà di Dio si è fatta carne dentro al grembo di una donna, chiedendole il permesso, chiedendole, come il Vangelo ci ha raccontato: “Vuoi tu? Permetti che Io, Dio, possa farmi carne ed entrare nel mondo?” La libertà di Dio che si è messa in ginocchio davanti alla libertà di una donna.  

Per questo noi guardiamo a Maria, perché da quel “sì” è dipesa tutta la nostra felicità, a Lei che ha detto: “Sì, avvenga di me quello che tu hai detto”.

E così Dio è entrato nel mondo per sempre, per non lasciarci mai più. Come è bello oggi, in questo momento in cui sembra tutto così difficile e confuso, poter guardare alla Madonna, vivere questa giornata  guardando a Lei e chiedendole: fa’ che anche io possa dire il mio “sì”, perché Tuo figlio entri nella mia giornata, entri nella mia vita, entri in questo mondo qui, nella situazione in cui mi trovo. Che il “sì” di Maria diventi il nostro “sì”. Siamo qui per questo: per implorare la Madonna di continuare quello che è iniziato in lei e Dio possa farsi carne oggi, attraverso di noi, nel mondo.

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